PMI Innovative: approvato il decreto legge

Il Decreto Legge votato ieri dal Consigli dei Ministri introduce la categoria di “PMI innovative” costituita dalle PMI non quotate con bilancio certificato e in possesso di almeno due tra i seguenti tre requisiti: spese in R&S (ricerca e sviluppo) almeno pari al 3% del maggior valore tra fatturato e costo della produzione; impiego di personale altamente qualificato in misura almeno pari a un quinto della forza lavoro complessiva; detentrici, licenziatarie o depositarie di un brevetto o un software registrato alla SIAE.

Alle PMI innovative si applica la disciplina delle start-up innovative, a eccezione delle disposizioni in ambito di diritto fallimentare e di regolamentazione del mercato del lavoro.

Ricordiamo che alle start up innovative (e di conseguenza anche alle nuove PMI Innovative) sono garantiti alcuni benefici:

Riduzione degli oneri burocratici:

  • registrazione tramite autocertificazione;
  • nessun pagamento di diritti e bolli alle Camere di Commercio per qualsivoglia adempimento;
  • gestione aziendale estremamente flessibile su capitale e diritti di voto dei soci;
  • non applicazione della fiscalità su società di comodo e in perdita sistematica;
  • definizione di “soggetti non fallibili”.

Diritto del lavoro su misura:

  • diritto del lavoro flessibile: liberalizzazione del contratto a termine applicabile per l’intero ciclo di vita della startup;
  • possibilità di prevedere una retribuzione variabile a seconda della performance dell’impresa;
  • possibilità di remunerare lavoratori e consulenti con stock option e work for equity (tassate come capital gain).

Lo Studio MM è a disposizione per la creazione di nuove imprese.

 

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