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MISE. Contributo a fondo perduto fino al 50% per la selezione di iniziative imprenditoriali nel territorio dell’area di crisi industriale complessa di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo.

Descrizione completa del bando

La misura promuove la realizzazione di una o più iniziative imprenditoriali nel territorio dei Comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo, finalizzate al rafforzamento del tessuto produttivo locale e all’attrazione di nuovi investimenti.

Soggetti beneficiari
Le domande di agevolazione debbono essere presentate da imprese già costituite in forma di società di capitali; possono altresì presentare domanda di agevolazione le società cooperative e le società consortili.

I soggetti beneficiari si impegnano a:

concludere, entro il dodicesimo mese successivo alla data di ultimazione del programma di investimento, il programma occupazionale proposto. Nel caso di decremento dell’obiettivo occupazionale nei limiti del 50% di quanto previsto, le agevolazioni sono proporzionalmente revocate. Per decrementi superiori al 50% la revoca è totale;
procedere, nell’ambito del rispettivo fabbisogno di addetti, e previa verifica della sussistenza dei requisiti professionali, prioritariamente all’assunzione del personale appartenente al bacino di riferimento.
Tipologia di iniziative ammissibili
Le iniziative imprenditoriali devono prevedere la realizzazione:

di programmi di investimento produttivo e/o programmi di investimento per la tutela ambientale, eventualmente completati da progetti per l’innovazione dell’organizzazione;
di programmi occupazionali finalizzati ad incrementare il numero degli addetti dell’unità produttiva oggetto del programma di investimento.
Entità e forma dell’agevolazione
La dotazione finanziaria è pari ad euro 10.000.000,00.

Le iniziative imprenditoriali debbono prevedere programmi di investimento con spese ammissibili di importo non inferiore a euro 1.500.000,00.

Le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo in conto impianti. Il finanziamento agevolato concedibile è pari al 50% degli investimenti ammissibili.

Scadenza
Le domande potranno essere presentare a partire dal 10 luglio 2018.

PMI: stanziati ulteriori 242 mln per i Voucher digitalizzazione

Lunedì, 14 Maggio 2018 il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda ha disposto con decreto l’integrazione della dotazione finanziaria dei Voucher per la digitalizzazione delle PMI per 242,5 milioni di euro. Le risorse complessivamente disponibili per la concessione del contributo salgono, così, a 342,5 milioni di euro.

La decisione è stata presa, a fronte di oltre 90.000 domande presentate, per evitare che il riparto delle risorse stanziate all’origine  (100 milioni di euro per l’intero territorio nazionale) sia sensibilmente inferiore a quello richiesto dalla singola impresa.

Nei prossimi giorni verrà comunicato l’importo del Voucher concedibile a ciascuna impresa per la realizzazione dei progetti di digitalizzazione e di ammodernamento tecnologico proposti.

VOUCHER PER LA DIGITALIZZAZIONE dei processi aziendali e l’ammodernamento tecnologico delle MPMI

Scadenza

Compilazione della domanda a partire dal 15 gennaio 2018, presentazione domande a partire dalle ore 10.00 del 30 gennaio 2018 fino alle ore 17.00 del 9 febbraio 2018

 

Forma tecnica del beneficio

Voucher del 50% del totale delle spese ammissibili fino ad un massimo di 10.000,00€

 

Spese ammissibili

  • spese per l’acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica finalizzate alla digitalizzazione dei processi aziendali;
  • spese per l’acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica finalizzate alla modernizzazione e all’organizzazione del lavoro (telelavoro);
  • spese per l’acquisto di hardware, software e servizi di consulenza specialistica finalizzate alla gestione delle transazioni on line e al miglioramento dei sistemi di sicurezza;
  • spese di attivazione del servizio sostenute una tantum con riferimento ai costi di realizzazione delle opere infrastrutturali e tecniche necessari alla connettività a banda larga e ultra larga (fornitura, posa, attestazione, collaudo);
  • spese relative all’acquisto e attivazione di decoder e parabole per il collegamento alla rete internet mediante tecnologia satellitare;
  • spese per la partecipazione a corsi e per l’acquisizione di servizi di formazione qualificata.

 

Spese ammissibili dal giorno successivo alla presentazione della domanda di prenotazione del Voucher e da sostenere entro 6 mesi dalla data di concessione

 

Erogazione

  • Presentazione della domanda di prenotazione del voucher con indicazione importo investimenti (preventivi)
  • Realizzazione del progetto di investimento entro 6 mesi dalla data di concessione del voucher
  • apertura, presso una delle banche convenzionate, di un conto corrente bancario vincolato all’effettuazione delle spese oggetto di assegnazione del voucher (successiva al decreto di concessione della Sovvenzione)
  • Richiesta di erogazione del voucher dietro presentazione di fatture d’acquisto quietanzate
  • l’erogazione del voucher sarà effettuata in un’unica soluzione sul conto corrente indicato a rimborso del 50% delle spese sostenute

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Startup: rifinanziato con 95 milioni di euro Smart&Start

Importanti novità per le startup italiane: Smart&Start Italia, il principale incentivo del Governo dedicato alla nascita e alla crescita delle startup innovative ad alto contenuto tecnologico, è stato rifinanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico con 95 milioni di euro per il  biennio 2017-2018.

Le nuove risorse sono destinate alle startup innovative di tutta Italia che vogliono sviluppare prodotti, servizi o soluzioni innovative nel mondo dell’economia digitale, oppure che sono coinvolte in progetti di valorizzazione della ricerca pubblica o privata.

Smart&Start Italia finanzia programmi di spesa tra 100 mila e 1,5 milioni di euro. E’ previsto un mutuo senza interessi e senza richiesta di garanzie per la copertura dei costi di investimento e di gestione legati all’avvio del progetto, inclusi i costi del personale dipendente. Le startup localizzate in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia beneficiano anche di una quota di finanziamenti a fondo perduto (20%).

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Agenzia delle Entrate e Mise: chiarimenti su Super e iper ammortamento

E’ stata pubblicata ieri 30 marzo 2017 la CIRCOLARE N.4/E dell’Agenzia delle entrate emessa in coordinamento con il Mise, il documento di prassi (qui si può leggere una sintesi) ha l’obiettivo di fare chiarezza su molti aspetti, eccone una carrellata tratta dal comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate.

Super e iper ammortamento a confronto sulla base del risparmio fiscale – La diversa entità delle maggiorazioni relative al super e all’iper ammortamento produce un diverso risparmio d’imposta, come illustrato dalla tabella seguente, che evidenzia gli effetti fiscali di un investimento di 1 milione di euro effettuato da un soggetto Ires per l’acquisto di un bene che fruisce del super/iper ammortamento rispetto all’ipotesi di ammortamento ordinario:

Ammortamento ordinario Super ammortamento (maggiorazione 40%) Iper ammortamento (maggiorazione 150%)
Importo deducibile ai fini IRES 1.000.000 1.400.000 2.500.000
Risparmio d’imposta (24% dell’importo deducibile ai fini IRES) 240.000 336.000 600.000
Costo netto dell’investimento (1.000.000 – risparmio d’imposta) 760.000 664.000 400.000
Maggior risparmio sul costo netto dell’investimento 9,60% 36,00%
(760.000 – 664.000)/1.000.000 (760.000 – 400.000)/1.000.000

Nel caso dell’ammortamento ordinario, e sempre partendo da un investimento pari a 1 milione di euro, il risparmio d’imposta netto è di 240mila euro, che diventano 336mila con il super ammortamento e 600mila grazie all’iper ammortamento.

Nel caso dell’ammortamento ordinario, e sempre partendo da un investimento pari a 1 milione di euro, il risparmio d’imposta netto è di 240mila euro, che diventano 336mila con il super ammortamento e 600mila grazie all’iper ammortamento. Cos’è il super ammortamento – Il super ammortamento è un’agevolazione che prevede l’incremento del 40% del costo fiscale di beni materiali originariamente acquistati dal 15 ottobre 2015 al 31 dicembre 2016, oggi prorogata. Il maggior costo, riconosciuto solo per le imposte sui redditi e non ai fini Irap, può essere infatti portato extracontabilmente in deduzione del reddito attraverso l’effettuazione di variazioni in diminuzione in dichiarazione.

L’iper ammortamento, l’agevolazione che premia l’industria in chiave 4.0.- Per i soli imprenditori, con la Legge di Bilancio 2017 arriva l’iper ammortamento, una maxi maggiorazione che consente di incrementare del 150% il costo deducibile di tutti i beni strumentali acquistati per trasformare l’impresa in chiave tecnologica e digitale 4.0. Si tratta concretamente degli investimenti in macchine intelligenti, interconnesse, il cui elenco è fornito analiticamente nell’Allegato A dell’Appendice della Circolare, diviso in categorie. L’iper maggiorazione spetta solo nella misura in cui il bene rispetti le linee guida elaborate dal Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), fornite dalla circolare per ciascuna tipologia di macchina. In caso di dubbi sull’ammissibilità all’agevolazione di una specifica macchina è possibile richiedere un parere tecnico al Mise; se l’incertezza relativa all’agevolazione è, invece, di natura tributaria, si può presentare interpello ordinario all’Agenzia delle Entrate.

Spazio a super e iper ammortamento per il 2017 e, a certe condizioni, fino a giugno 2018 – La Legge di Bilancio 2017 ha esteso l’operatività e gli effetti del super ammortamento anche agli investimenti in beni materiali strumentali nuovi effettuati entro il 31 dicembre 2017, escludendo dalla proroga taluni mezzi di trasporto a motore. Il termine può essere allungato fino al 30 giugno 2018, ma solo a condizione che entro la data del 31 dicembre 2017 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento dei rispettivi acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione. Stessa tempistica anche per l’iper ammortamento, con una precisazione in più: per usufruire della maggiorazione del 150%, infatti, occorre anche rispettare il requisito dell’interconnessione: il bene, cioè, potrà essere “iper ammortizzato” se, oltre ad essere entrato in funzione, sarà interconnesso al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura. Fino ad allora, potrà temporaneamente godere del beneficio del super ammortamento, se ricorrono i requisiti. Le quote di iper ammortamento del 150% di cui l’impresa non ha fruito inizialmente a causa del ritardo nell’interconnessione saranno comunque recuperabili nei periodi d’imposta successivi.

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Start Up Innovative: Circolare Mise sui controlli in sede di iscrizione in sezione speciale

Con una circolare il Ministero dello Sviluppo Economico chiarisce i dubbi in merito ai controlli effettuati da parte delle Camere di Commercio sui requisiti che Start-up e PMI innovative devono possedere al fine di mantenere la condizione di impresa innovativa. In particolare, i controlli vertono sulla coerenza dell’oggetto sociale con l’impresa, fonte spesso di dubbi, nonché sulla presenza del sito web per verificare l’attività innovativa. Quali ulteriori requisiti devono possedere le imprese innovative?

Le Camere di Commercio, nell’attività di controllo di Start-Up e PMI innovative, puntano il dito sul requisito dell’oggetto sociale, ponendovi particolare attenzione e creando non pochi dubbi.
Forse è anche per questo motivo che il Ministero dello Sviluppo Economico ha fornito un dettagliato approfondimento sui requisiti che le imprese devono possedere, non solo per iscriversi alla sezione speciale dedicata alle PMI e alle Start-Up Innovative, ma anche per mantenere tale condizione.
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Startup e Pmi innovative: nella relazione annuale del Mise emerge un ecosistema in sviluppo

E’ disponibile online sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico la Relazione annuale 2016 al Parlamento sullo stato di attuazione e sull’impatto della normativa in favore delle startup e delle Pmi innovative.

La relazione è frutto dell’analisi sui risultati dello Startup Act italiano, ormai entrato nel suo quinto anno di operatività. L’iniziativa è da sempre aperta all’esigenza di favorire un monitoraggio diffuso e stimolare una valutazione indipendente.

Alla relazione hanno contributo 20 diverse istituzioni e organizzazioni dell’ecosistema. Il testo è articolato in sei capitoli.

Nel primo vengono presentate le principali evoluzioni normative. Tra queste, l’introduzione di una nuova modalità, digitale e gratuita, per la costituzione delle startup.

Il secondo capitolo descrive le circa 6.000 startup innovative registrate a metà 2016: localizzazione geografica e settoriale, valore dimensionale in termini di occupati e fatturato, performance economiche e finanziarie.

Nel terzo capitolo vengono anticipati i risultati emersi da #StartupSurvey, la prima indagine statistica condotta a livello nazionale sulle startup innovative, volta a raccogliere dalla loro viva voce informazioni di tipo qualitativo finora non disponibili, come il livello di soddisfazione sulle policy a esse dedicate.

Il quarto capitolo presenta le principali evidenze prodotte dall’utilizzo delle misure che compongono la strategia italiana per le startup innovative, come l’accesso gratuito e diretto al Fondo di Garanzia per le Pmi, gli incentivi agli investimenti in equity, l’equity crowdfunding e il programma Italia Startup Visa.

Il quinto capitolo offre una panoramica sulle principali iniziative di comunicazione pubblica sulle policy, nonché sull’attività di customer service sulla normativa, condotta dal Ministero verso gli utenti.

L’ultimo capitolo, infine, introduce il lettore a due esercizi di valutazione sistematica dell’impatto delle misure.

Sul sito, nella sezione Startup e PMI innovative – Relazione annuale e rapporti periodici, è possibile consultare anche le edizioni 2014 e 2015 della Relazione e la reportistica, a carattere trimestrale, sull’utilizzo e i risultati di alcune misure chiave dello Startup Act italiano.

Per leggere tutti i documenti elaborati dal Mise clicca qui

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Piano nazionale Industria 4.0: una grande opportunità per l’Italia

L’espressione Industria 4.0 è collegata alla cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”. Resa possibile dalla disponibilità di sensori e di connessioni wireless a basso costo, questa nuova rivoluzione industriale si associa a un impiego sempre più pervasivo di dati e informazioni, di tecnologie computazionali e di analisi dei dati, di nuovi materiali, componenti e sistemi totalmente digitalizzati e connessi (internet of things and machines).

Industria 4.0 richiede soluzioni tecnologiche per:

  • ottimizzare i processi produttivi
  • supportare i processi di automazione industriale
  • favorire la collaborazione produttiva tra imprese attraverso tecniche avanzate di pianificazione distribuita, gestione integrata della logistica in rete e interoperabilità dei sistemi informativi.

I nuovi processi produttivi si basano in particolare su:

  • tecnologie di produzione di prodotti realizzati con nuovi materiali
  • meccatronica
  • robotica
  • utilizzo di tecnologie ICT avanzate per la virtualizzazione dei processi di trasformazione
  • sistemi per la valorizzazione delle persone nelle fabbriche.

Il Piano nazionale

I principali paesi industrializzati si sono già attivati a supporto dei settori industriali nazionali in modo da cogliere appieno quest’opportunità. L’Italia ha sviluppato un “Piano nazionale Industria 4.0 2017-2020” che prevede misure concrete in base a tre principali linee guida:

  • operare in una logica di neutralità tecnologica
  • intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali
  • agire su fattori abilitanti.

Le direttrici strategiche sono quattro:

  • Investimenti innovativi: stimolare l’investimento privato nell’adozione delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0 e aumentare la spese in ricerca, sviluppo e innovazione
  • Infrastrutture abilitanti: assicurare adeguate infrastrutture di rete, garantire la sicurezza e la protezione dei dati, collaborare alla definizione di standard di interoperabilità internazionali
  • Competenze e Ricerca: creare competenze e stimolare la ricerca mediante percorsi formativi ad hoc
  • Awareness e Governance: diffondere la conoscenza, il potenziale e le applicazioni delle tecnologie Industria 4.0 e garantire una governance pubblico-privata per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Con l’obiettivo di fare chiarezza su tutte le possbilità il ministero ha predisposto un opuscolo informativo di 16 pagine in cui vengono riassunte le agevolazioni disponibili, da oggi in avanti presenteremo singolarmente le varie misure, intanto se volete leggere l’opuscolo ecco il link.

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MISE: Contributo a fondo perduto fino al 50% a favore dei Consorzi per l’internazionalizzazione

I contributi sono finalizzati a sostenere lo svolgimento di specifiche attività promozionali realizzate dai Consorzi per l’internazionalizzazione, per sostenere le PMI nei mercati esteri, favorire la diffusione internazionale dei loro prodotti e servizi, nonché incrementare la conoscenza delle autentiche produzioni italiane presso i consumatori internazionali per contrastare il fenomeno dell’italian sounding e della contraffazione dei prodotti agroalimentari.

Soggetti beneficiari

I soggetti destinatari della misura di sostegno sono i Consorzi per l’internazionalizzazione, i quali devono:

– essere costituiti in forma di società consortile o cooperativa da PMI industriali, artigiane, turistiche, di servizi, agroalimentari,  agricole e ittiche aventi sede in Italia, nonché da imprese del settore commerciale purché in misura non prevalente rispetto alle altre. E’ ammessa la partecipazione di enti pubblici e privati, di banche e di imprese di grandi dimensioni, purché non fruiscano dei contributi pubblici. In tale ipotesi la nomina della maggioranza degli amministratori dei consorzi per l’internazionalizzazione spetta comunque alle PMI consorziate, a favore delle quali i consorzi svolgono, in via prevalente, la loro attività;

– avere per oggetto la diffusione internazionale dei prodotti e dei servizi delle piccole e medie imprese, nonché il supporto alla loro presenza nei mercati esteri anche attraverso la collaborazione e il partenariato con imprese estere;

– essere senza scopo di lucro e non distribuire avanzi e utili di esercizio, di ogni genere e sotto qualsiasi forma, alle imprese consorziate o socie anche in caso di scioglimento del Consorzio o della Società consortile o cooperativa;

– avere un fondo consortile interamente sottoscritto, versato almeno per il 25%, formato da singole quote di partecipazione non inferiori a € 1.250,00 e non superiori al 20% del fondo stesso;

– essere iscritti nel registro delle imprese al momento della presentazione della domanda e in stato di attività;

– non essere in liquidazione o soggetti a procedure concorsuali.

I Consorzi dovranno possedere i requisiti richiesti in modo continuativo dalla data di domanda fino all’erogazione del contributo; la perdita di anche uno solo di essi comporta la revoca dell’ammissione a contributo.

Tipologia spese ammissibili

Sono finanziabili le seguenti iniziative, presentate sotto forma di progetto:

  • partecipazioni a fiere e saloni internazionali;
  • eventi collaterali alle manifestazioni fieristiche internazionali;
  • show-room temporanei all’estero;
  • incoming di operatori esteri;
  • incontri bilaterali fra operatori esteri e all’estero;
  • workshop e/o seminari in Italia con operatori esteri e all’estero;
  • azioni di comunicazione sul mercato estero;
  • attività di formazione specialistica per l’internazionalizzazione, destinata esclusivamente alle imprese partecipanti al progetto. Tale attività non può costituire più del 25% del costo totale delle iniziative;
  • realizzazione e registrazione del marchio consortile.

Il Progetto articolato in iniziative:

  • deve prevedere una spesa ammissibile non inferiore a € 50.000,00 e non superiore a € 400.000,00;
  • deve coinvolgere, in tutte le sue fasi, almeno cinque PMI consorziate provenienti da almeno tre diverse regioni italiane, appartenenti allo stesso settore o alla stessa filiera;
  • deve annoverare PMI in prevalenza industriali, artigiane, turistiche, di servizi, agroalimentari, agricole e ittiche; le imprese del settore commerciale possono partecipare, ma in misura non maggioritaria rispetto alle altre;
  • non deve annoverare imprese che siano in liquidazione o soggette a procedure concorsuali;
  • può avere anche una strutturazione monoregionale, se presentato da consorzi con sede legale in Sicilia costituiti da sole imprese con sede legale nella citata regione, fermo restando tutti gli altri requisiti di cui ai punti precedenti.
Nell’ambito delle iniziative sono ammissibili le seguenti tipologie di spesa:
a. quota di partecipazione, affitto e allestimento di stand consortile presso fiere e saloni internazionali in Italia e all’estero. Il Consorzio che partecipa alla manifestazione fieristica con più di uno stand deve dichiararlo e spiegarne le motivazioni; in tal caso nei singoli stand oltre ad essere chiaramente visibile il logo del Consorzio, deve essere indicata l’ubicazione degli stand delle altre imprese consorziate e garantita una adeguata informativa che dia conto della partecipazione collettiva delle imprese sotto l’egida consortile;
b. affitto e allestimento di show-room temporanei;
c. interpretariato, traduzione, servizio hostess, noleggio di attrezzature e strumentazioni;
d. oneri di trasporto, assicurativi e similari connessi al trasporto di campionari specifici utilizzati esclusivamente in occasione di eventi promozionali; e. realizzazione del marchio consortile e relativi oneri di registrazione;
f. brochure, cataloghi, materiale informativo, spot televisivi/radiofonici, pubblicità su siti web o su riviste internazionali inerenti il consorzio: in lingua inglese e/o nella lingua veicolare del paese obiettivo del progetto di internazionalizzazione; g. spese di viaggio e pernottamento per un massimo di 2 rappresentanti del Consorzio (aereo in classe economica, alloggio in alberghi non superiori a 4 stelle o equivalenti) in occasione degli eventi promozionali previsti nel progetto;
h. spese di viaggio e pernottamento di operatori esteri in Italia (aereo in classe economica, alloggio in alberghi non superiori a 4 stelle o equivalenti);
i. spese di ricerca e selezione operatori esteri per la realizzazione delle iniziative previste nel progetto;
j. spese per azioni dimostrative delle produzioni delle consorziate, realizzate in occasione delle iniziative previste nel progetto; k. sito web consortile in inglese e/o nella lingua veicolare del paese obiettivo del progetto di internazionalizzazione; tale spesa è ammissibile solo per i consorzi di nuova costituzione ed esclusivamente per finalità promozionali;
l. affitto sale per attività di formazione, incoming, incontri bilaterali, workshop e/o seminari; m. onorari per docenti nei limiti massimi previsti dall’Unione Europea e spese di viaggio e alloggio (aereo in classe economica, alloggio in alberghi non superiori a 4 stelle o equivalenti); n. spese generali forfettarie non superiori al 10% del costo totale delle iniziative.

Entità e forma dell’agevolazione

L’agevolazione, concessa a fondo perduto, non potrà superare il 50% delle spese sostenute ritenute ammissibili. Nell’ipotesi in cui la dotazione finanziaria non sia sufficiente a garantire l’erogazione nella percentuale massima del 50% delle spese rendicontate ammissibili, si procederà alla determinazione dei contributi stessi attraverso il riparto proporzionale delle risorse disponibili.

Scadenza

28 febbraio 2017

 

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MISE: Contributo a fondo perduto per sostenere progetti di Reti di impresa per l’artigianato digitale

Il Ministero ha predisposto nel 2016 il secondo intervento agevolativo dedicato ad aggregazioni di imprese operanti o che vogliono operare nel campo della manifattura sostenibile e dell’artigianato digitale.

Soggetti beneficiari

Reti di imprese (Associazioni temporanee di imprese, Raggruppamenti temporanei di imprese, Contratti di rete) ovvero Consorzi che:

  • siano costituiti da almeno 5 imprese
  •  vedano al loro interno la presenza di imprese artigiane ovvero microimprese in misura almeno pari al 50% dei partecipanti.

Tipologia di programmi ammissibili

I programmi devono essere finalizzati allo sviluppo o alla creazione di:
  • centri per l’artigianato digitale, anche virtuali, in cui si svolgano attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla creazione di nuovi software e hardware a codice sorgente aperto, in grado di concorrere allo sviluppo delle tecnologie di fabbricazione digitale e di modalità commerciali non convenzionali, nonché alla diffusione delle conoscenze acquisite alle scuole, alla cittadinanza, alle imprese artigiane e alle microimprese
  •  incubatori in grado di facilitare, attraverso la messa a disposizione di spazi fisici, di dotazioni infrastrutturali e di specifiche competenze, lo sviluppo innovativo di realtà imprenditoriali operanti nell’ambito dell’artigianato digitale
  •  centri finalizzati all’erogazione di servizi di fabbricazione digitale come la modellizzazione e la stampa 3D, la prototipazione elettronica avanzata, il taglio laser e la fresatura a controllo numerico, nonché allo svolgimento di attività di ricerca e sviluppo centrate sulla fabbricazione digitale.

Devono inoltre prevedere:

  • spese ammissibili, al netto dell’IVA, non inferiori a euro 100.000,00 e non superiori a euro 800.000,00
  •  una durata non inferiore a 24 mesi e non superiore a 36 mesi dalla data di ricezione del decreto di concessione
  •  forme di collaborazione con Istituti di ricerca pubblici, Università, Istituzioni scolastiche autonome ed Enti autonomi con funzioni di rappresentanza del tessuto produttivo.

Entità e forma dell’agevolazione

L’agevolazione consiste in una sovvenzione parzialmente rimborsabile a copertura del 70 percento dell’importo del programma ammesso alle agevolazioni.

La sovvenzione parzialmente rimborsabile consiste in un finanziamento a tasso zero. La parte di sovvenzione da non restituire (contributo in conto impianti e/o conto gestione) è pari al 20 percento dell’importo complessivo del programma considerato ammissibile.

Scadenza

Le domande potranno essere trasmesse a partire dalle ore 10:00 del giorno 1° marzo 2017 e fino alle ore 12:00 del giorno 30 marzo 2017. 

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