Start-up Innovative: Toscana al sesto posto in Italia
Innovazione: motore di sviluppo
Con la Legge 221/2012 è stata introdotta nell’ordinamento giuridico italiano la nuova definizione di start-up innovativa, assieme alla sua definizione per questa nuova tipologia di impresa è stato predisposto, senza operare distinzioni settoriali, un vasto e completo corpus normativo (artt. 25-32) che ha disposto nuovi strumenti e misure per favorire l’intero ciclo di vita dell’azienda, dall’avvio alle fasi di crescita, sviluppo e maturazione.
START-UP INNOVATIVE: una nuova tipologia di imprese
Il termine, start up denota un’impresa nella sua “fase iniziale” cioè in quella che va dal suo avvio ai primi anni di rodaggio per l’identificazione di processi profittevoli ripetibili e scalabili che ne garantiscano la sostenibilità.
Accanto al termine generico la normativa italiana ha coniato un termine specifico, start-up innovativa, che identifica un insieme ben preciso e delimitato di nuove imprese, startup appunto, che abbiano determinati requisiti, compresi alcuni di innovatività.
Requisiti per poter essere riconosciute come start-up innovative
Requisiti necessari:
- Società di capitali, con residenza fiscale in Italia, le cui quote o azioni non siano presenti sui mercati regolamentati;
- è costituita e svolge attività da meno di 48 mesi;
- ha la sede principale di affari e interessi in Italia;
- valore della produzione annua dal secondo anno di attività < 5 milioni di euro;
- non distribuisce, e non ha distribuito, utili;
- oggetto sociale (almeno prevalente) lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
- non costituita da fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda.
Requisiti alternativi (è sufficiente che sia soddisfatto almeno 1 dei seguenti):
1.a spese in ricerca e sviluppo ≥ al 15% del maggiore tra costo e valore totale della produzione;
1.b almeno 1/3 dei collaboratori o dipendenti siano: dottori o dottorandi di ricerca, laureati con almeno tre anni di attività di ricerca certificata presso istituti pubblici o privati; o almeno 2/3 della forza lavoro complessiva abbia il titolo di dottore magistrale;
1.c impresa «titolare, depositaria o licenziataria di almeno una privativa industriale relativa a una invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale ovvero sia titolare dei diritti relativi ad un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore, purché tali privative siano direttamente afferenti all’oggetto sociale e all’attività di impresa».
Un’impresa, anche già costituita, in possesso dei suddetti requisiti può iscriversi alla sezione speciale del registro delle imprese in qualità di start-up innovativa. La perdita di uno dei suddetti requisiti determina la perdita della qualifica di start-up innovativa e dei relativi privilegi.
Agevolazioni
Alle start-up innovativa iscritte nell’apposito registro sono riconosciuti una serie di agevolazioni di varia natura.
Riduzione degli oneri burocratici:
- registrazione tramite autocertificazione;
- nessun pagamento di diritti e bolli alle Camere di Commercio per qualsivoglia adempimento;
- gestione aziendale estremamente flessibile su capitale e diritti di voto dei soci;
- non applicazione della fiscalità su società di comodo e in perdita sistematica;
- definizione di “soggetti non fallibili”, quindi introdotti meccanismi di Fail-Fast e riduzione stigma da fallimento.
Diritto del lavoro su misura:
- diritto del lavoro flessibile: liberalizzazione del contratto a termine applicabile per l’intero ciclo di vita della startup;
- possibilità di prevedere una retribuzione variabile a seconda della performance dell’impresa;
- possibilità di remunerare lavoratori e consulenti con stock option e work for equity (tassate come capital gain);
- accesso prioritario a credito d’imposta del 35% per l’assunzione a tempo indeterminato di personale altamente qualificato.
Incentivi all’investimento in capitale di rischio e all’accesso al credito:
- robusti sgravi fiscali a chi investe nel capitale della startup (in ambito angel investing e seed capital):
- SOGGETTI IRPEF: Detrazione 19% (25% nel caso di startup a vocazione sociale o alto contenuto tecnologico in ambito energetico). Importo max conferimenti 500.000 €
- SOGGETTI IRES: Deduzione 20% (27% nel caso di startup a vocazione sociale o alto contenuto tecnologico in ambito energetico). Importo max conferimenti 1.800.000 €.
- possibilità di raccogliere fondi attraverso portali web di crowdfunding (primo regolamento nell’UE) con esenzione da normativa MiFID;
- garanzia pubblica gratuita, veloce e semplificata sull’80% della somma del finanziamento bancario tramite intervento del Fondo Centrale di Garanzia.
Sostegno nel processo di internazionalizzazione
- servizi ad hoc erogati dall’Agenzia ICE che fra le altre include l’ospitalità a titolo gratuito alle principali fiere e manifestazioni internazionali.
Inoltre, al fine di agevolare l’ingresso di potenziali imprenditori stranieri, la normativa prevede specifici visti a cittadini extra-UE per la costituzione di start-up innovative. E’ stata istituita una nuova categoria di richiedente per il visto per motivi di lavoro autonomo che gode di una procedura di concessione in capo a un Comitato tecnico composto da rappresentanti di associazioni riconosciute e qualificate, fortemente legate all’universo delle startup che valuta la domanda entro 30 giorni. La procedura è ancora più semplificata qualora il richiedente visto presenti la disponibilità di un incubatore certificato ad accoglierlo presso le proprie strutture. E’ richiesta la disponibilità di risorse, dedicate alla startup, pari ad almeno 50.000 €.
Il panorama delle start-up innovative in Italia
Sono 2.497 le imprese iscritte al 18 agosto 2014. A livello regionale in testa è la Lombardia con 551 imprese, seguita da Emilia-Romagna (274) e Lazio (226), la Toscana si colloca al sesto posto con 172 start up.
Quasi l’80% delle startup è attiva nei servizi, il 18% nell’industria/artigianato, il 3% nel commercio.
Impiegano complessivamente oltre 9 mila addetti fatturando circa 500 milioni €.
Il tasso di iscrizioni è piuttosto lineare con una media di 5/6 nuove startup ogni giorno.
Regione | Start up innovative |
LOMBARDIA | 551 |
EMILIA-ROMAGNA | 274 |
LAZIO | 226 |
VENETO | 197 |
PIEMONTE | 189 |
TOSCANA | 172 |
CAMPANIA | 145 |
TRENTINO-ALTO ADIGE | 111 |
PUGLIA | 105 |
MARCHE | 100 |
SICILIA | 98 |
SARDEGNA | 76 |
FRIULI-VENEZIA GIULIA | 75 |
CALABRIA | 43 |
ABRUZZO | 37 |
LIGURIA | 36 |
UMBRIA | 30 |
BASILICATA | 12 |
MOLISE | 11 |
VALLE D’AOSTA | 9 |
TOTALE | 2.497 |
Per maggiori informazioni si rimanda al documento redatto dalla rete EEN Centro Italia disponibile al seguente link http://www.eurosportello.eu/sites/default/files/StartUp_Innov_Newsletter_EEN_Centro_Italia-1.pdf