Start up culturali: in dirittura d’arrivo il ddl sul riconoscimento
E’ una di quelle notizie che può rivoluzionare il panorama imprenditoriale, la qualifica di start up innovativa potrà essere assunta anche da società che hanno come oggetto sociale esclusivo la promozione dell’offerta culturale italiana.
La nuova figura delle start up culturali è prevista da una proposta di legge attualmente all’esame della Camera.
La promozione dell’offerta culturale italiana potrà essere attuata indifferentemente, attraverso lo sviluppo, la produzione, la distribuzione ovvero la valorizzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico riguardanti opere dell’ingegno di carattere creativo e/o il patrimonio culturale italiano.
A favore delle nuove imprese culturali la proposta di legge prevede una serie misure incentivanti, che si aggiungono ai vantaggi dedicati alle start innovative.
Sta per nascere la start up culturale e potrà essere ricompresa nella definizione di start up innovativa.
I tratti caratterizzanti di tale nuova figura di impresa innovativa sono definiti dal progetto di legge A.C. 2950, attualmente all’esame della VII Commissione Cultura della Camera dei deputati, finalizzato alla promozione dell’imprenditoria giovanile nel settore culturale e all’applicazione di strumenti giuridici innovativi per la valorizzazione e la tutela dei beni culturali.
Ai sensi dell’articolo 1 della proposta di legge, le start up culturali sono start up innovative (di cui al D.L. n. 179/2012) che hanno come oggetto sociale esclusivo e specifico la promozione dell’offerta culturale italiana, attraverso lo sviluppo, la valorizzazione, la produzione o la distribuzione di prodotti o di servizi innovativi ad alto valore tecnologico, anche mediante l’uso di nuove tecnologie e lo sviluppo di software originali.
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