La scintilla che può scoccare tra grandi aziende e start up
Probabilmente è una delle evoluzioni che serve al nostro ecosistema, capire meglio il rapporto che ci deve essere tra grandi aziende e start up, capire che una exit non è la fine di un sogno ma l’inizio di uno nuovo, è ovvio che per ogni startupper vedere la propria azienda acquisita da una grande azienda può essere come separarsi da un figlio ma secondo noi solo questo continuo ricircolo può far crescere l’ecosistema, lo avevamo scritto nel giugno 2015 per lo Youth Economic Summit (leggi un estratto), ci ha dato ragione il Corriere della sera a ottobre 2016.
Ora cominciano molte grandi aziende ad entrare in un’ottica nuova, un modo di vedere innovativo che pensa che relazionarsi con le start up per “portarsele dentro”, per acquisirle, per fare open innovation sia la chiave di volta per essere ancora qui fra 10 anni, ecco alcuni esempi:
- l’amministratore delegato di Wind Tre, Maximo Ibarra, dice “ben vengano le iniziative di contaminazione con realtà esterne come le startup”;
- Booking.com finanzia le start up del turismo sostenibile, grazie al programma Booster, della durata di 3 settimane, le start-up più promettenti avranno la possibilità di presentare i loro progetti e ottenere fondi di avviamento fino a 500.000 euro;
- Channel 4, emittente televisiva britannica, ha stanziato accordi per una somma tra i 20 e i 40 milioni di sterline con diverse startup per i prossimi due anni.
Tutti questi sono segnali di una diversa consapevolezza delle grandi aziende nel rapporto con la start up, vediamo dove porterà, noi siamo fiduciosi.
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