Garanzia fino all’80% per il sostegno agli investimenti dei settori turismo e commercio.

La Regione Toscana con il presente intervento intende agevolare la realizzazione di progetti di investimento con l’obiettivo la competività del sistema produttivo regionale .

Soggetti beneficiari

Possono presentare domanda le Micro, Piccole e Medie Imprese, anche di nuova costituzione, regolarmente iscritte al registro delle imprese, esercitanti un’attività economica identificata come prevalente nell’unità locale che realizza il programma di investimento nelle seguenti sezioni:

  • Commercio all’ingrosso e al dettaglio;
  • Trasporto e magazzinaggio;
  • Attività di alloggio e ristorazione;
  • Servizi di informazione e comunicazione;
  • Attività professionali, scientifiche e tecniche;
  • Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese;
  • Attività artistiche,sportive, di intrattenimento e divertimento;

Spese ammissibili

Sono ammissibili i programmi di investimento da effettuare esclusivamente nel territorio della Toscana successivamente alla data di presentazione della richiesta di garanzia finalizzati a:

  • sviluppo aziendale: il fondo supporta programmi di investimento in attivi materiali e/o immateriali per installare un nuovo stabilimento o ampliare uno stabilimento esistenti;
  • acquisizione di attivi appartenenti ad uno stabilimento che sia stato chiuso o che sarebbe stato chiuso senza tale acquisizione e condizione che:
  1. Sia connesso all’attuazione di un piano di crescita dell’attività dell’imprese e gli attivi vengono acquisitati da investitori indipendenti, ossia soggetti che non abbiano rapporti di parentela entro il secondo grado con il titolare e/o il legale rappresentante dell’impresa;
  2. L’operazione evvenga a condizioni di mercato.

Sono ammesse le seguenti operazioni finanziarie finalizzate a investimenti:

  • finanziamenti;
  • operazioni di locazione finanziaria;
  • emissioni di obbligazioni

In particolare sono ammissibili alle agevolazioni i programmi di investimento relativi a:

  • terreni, nel limite del 10% della spesa ammissibile totale e purchè sussista un nesso diretto tra l’acquisto del terreno e gli obiettivi dell’operazione oggetto di agevolazione e purchè sia presente una perizia di stima redatta da un tecnico abilitato ed indipendente che attesti il valore di mercato del bene;
  • impianti aziendali;
  • macchinari e attrezzature varie, inclusi gli arredi;
  • hardware e software;
  • edifici esistenti, o porzioni di essi, destinati esclusivamente all’attività dell’impresa.

Entità e forma dell’agevolazione

L’importo massimo per singolo finanziamento è pari a € 1.500.000,00.

I finanziamenti di importo pari o inferiore a € 25.000,00 sono considerati “operazioni di microcredito”.

Tale importo e da interndersi come limite massimo per singola impresa.

La garanzia è rilasciata ai soggetti finanziatori per un importo massimo garantito non superiore all’80% dell’ importo di ciascun finanziamento. Nei limiti di tale importo la garzanzia rilasciata copre fino all’80% dell’ammontare dell’esposizione.

L’importo massimo garantito è fissato in € 1.200.000,00 per singola impresa, e pari ad € 1.800.00,00 per gruppi di imprese

Nel caso degli investimenti relativi ad attivi materiali e immateriali, l’ intensità lorda dell’aiuto non può superare il 20% per le piccole imprese e il 10% per le medie imprese.

Scadenza

La regione Toscana ha posticipato l’apertura per la presentazione delle domande al 2 febbraio 2015. La scadenza resta fissata per il 30/09/2015.

 

Lo Studio MM è a disposizione per la presentazione della domanda di agevolazione.

Start up innovative a vocazione sociale: al via la nuova procedura per il riconoscimento

Il Ministero dello Sviluppo Economico, con Circolare del 20 gennaio 2015 n. 3677/C, ha fornito chiarimenti in merito al riconoscimento dello status di start up innovativa a vocazione sociale.

Ai sensi dell’art. 25, comma 4, del Decreto Legge 179/2012, convertito con Legge 221/2012, le startup innovative a vocazione sociale sono definite come le startup innovative che “operano in via esclusiva nei settori indicati all’articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 24 marzo 2006, n. 155”.

L’art. 29 comma 7 del DL 179/2012 riconosce ai soggetti che investono in questa particolare tipologia di startup innovativa benefici fiscali più vantaggiosi rispetto a quelli già assegnati alle persone fisiche e giuridiche che investono nelle altre tipologie di startup innovative. Alla luce di tale maggiorazione, si ritiene che il riconoscimento dello status di startup innovativa a vocazione sociale debba necessariamente avere evidenza pubblica attraverso la sezione speciale del Registro delle imprese di cui all’art 25, comma 8, coerentemente con il regime di pubblicità di cui al comma 10 dello stesso articolo, e avvenga tramite autocertificazione da presentarsi alla camera di commercio competente.

Con tale autocertificazione il legale rappresentante della società:

  • dichiara di operare in via esclusiva in uno o più settori elencati all’articolo 2, comma 1,del decreto legislativo 24 marzo 2006, n. 155;
  • indica tale/i settore/i;
  • dichiara di realizzare, operando in tale/i settori, una finalità d’interesse generale;
  • si impegna a dare evidenza dell’impatto sociale prodotto.

In particolare, l’impegno citato all’ultimo punto si sostanzia nella redazione di un “Documento di descrizione di impatto sociale” da compilare secondo le indicazioni fornite in un’apposita guida predisposta dal Ministero dello sviluppo economico e resa disponibile sul sito istituzionale del Ministero e sul sito delle Camere di Commercio dedicato alle startup innovative (startup.registroimprese.it).

Attraverso il Documento, l’impresa ha la possibilità di descrivere e dare conto esternamente dell’impatto sociale prodotto, ricorrendo a indicatori di natura qualitativa e quantitativa. La società è tenuta a redigere e trasmettere in via telematica alla Camera di Commercio competente territorialmente il Documento con cadenza annuale, secondo le modalità indicate nella Guida sugli adempimenti societari della startup innovativa redatta dalle CCIAA con il coordinamento del MiSE.

 

PMI Innovative: approvato il decreto legge

Il Decreto Legge votato ieri dal Consigli dei Ministri introduce la categoria di “PMI innovative” costituita dalle PMI non quotate con bilancio certificato e in possesso di almeno due tra i seguenti tre requisiti: spese in R&S (ricerca e sviluppo) almeno pari al 3% del maggior valore tra fatturato e costo della produzione; impiego di personale altamente qualificato in misura almeno pari a un quinto della forza lavoro complessiva; detentrici, licenziatarie o depositarie di un brevetto o un software registrato alla SIAE.

Alle PMI innovative si applica la disciplina delle start-up innovative, a eccezione delle disposizioni in ambito di diritto fallimentare e di regolamentazione del mercato del lavoro.

Ricordiamo che alle start up innovative (e di conseguenza anche alle nuove PMI Innovative) sono garantiti alcuni benefici:

Riduzione degli oneri burocratici:

  • registrazione tramite autocertificazione;
  • nessun pagamento di diritti e bolli alle Camere di Commercio per qualsivoglia adempimento;
  • gestione aziendale estremamente flessibile su capitale e diritti di voto dei soci;
  • non applicazione della fiscalità su società di comodo e in perdita sistematica;
  • definizione di “soggetti non fallibili”.

Diritto del lavoro su misura:

  • diritto del lavoro flessibile: liberalizzazione del contratto a termine applicabile per l’intero ciclo di vita della startup;
  • possibilità di prevedere una retribuzione variabile a seconda della performance dell’impresa;
  • possibilità di remunerare lavoratori e consulenti con stock option e work for equity (tassate come capital gain).

Lo Studio MM è a disposizione per la creazione di nuove imprese.

 

Startup House. Fondo perduto fino al 100% per creazione di nuove imprese giovanili.

La Regione Toscana, nel sostenere le nuove imprese giovanili ed i processi d’innovazione diffusa nel sistema produttivo toscano, con il presente bando intende favorire la creazione d’imprese giovanili supportandole mediante la messa a disposizione di spazi attrezzati e servizi di affiancamento e tutoraggio per lo svolgimento dell’attività d’impresa.

Soggetti beneficiari

Per il presente intervento si definiscono “nuove imprese” Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI), in forma singola o associata in ATS, ATI, Reti di imprese senza personalità giuridica (Rete.Contratto),  Reti di imprese con personalità giuridica (Rete.Soggetto), Consorzi, la cui  costituzione è avvenuta nel  corso dei due anni precedenti dalla data di presentazione della domanda.

Tipologia di spese ammissibili

Sono ammissibili i costi per i servizi di consulenza e di sostegno all’innovazione.
Le spese per le quali è concesso l’aiuto sono relative a  servizi finalizzati all’utilizzo di spazi attrezzati e infrastrutturati comprensivi di servizi immobiliari di  base (portineria, guardiania e sicurezza, pulizia, reti telefoniche e internet), servizi di affiancamento e tutoraggio (non comprensivi di servizi amministrativi di base contabilità, legale, tributario) .

Entità e forma dell’agevolazione

Il contributo concesso è in conto capitale del 100% dell’investimento ammissibile, per un massimale di 15.000 euro. Gli aiuti per la realizzazione dei progetti di investimento sono concessi, di norma, nella forma di voucher quale contributo in conto capitale nella misura del 100% dell’investimento ammissibile. L’agevolazione non può comunque essere superiore a euro 15.000,00.

Scadenza

La domanda di aiuto può essere presentata a partire dalle ore 9:00 del 15/01/2015 e fino alle ore 17:00 del 16/11/2015.

Lo Studio MM è a disposizione per la presentazione delle domande.

Internazionalizzazione, nuove opportunità per le imprese.

Con il termine “internazionalizzazione” si intendono quei processi attraverso i quali le imprese investono sui mercati esteri, con il preciso obiettivo di conquistarvi progressivamente quote di mercato. Molto spesso il processo di internazionalizzazione viene confuso con ciò che viene definita “delocalizzazione”. Tuttavia, queste 2 strategie presentano indubbie differenze, sia in termini di obiettivi che si intende perseguire che di risorse necessarie per realizzare l’investimento. La delocalizzazione, infatti, comporta il trasferimento delle unità produttive a basso valore aggiunto dal proprio mercato di riferimento verso i mercati emergenti caratterizzati da bassi costi dei fattori della produzione. Il trasferimento in tali mercati, però, ha il solo obiettivo di ridurre sensibilmente i costi della produzione, al fine di offrire gli stessi prodotti a prezzi più competitivi. La peculiarità della delocalizzazione, quindi, risiede nel fatto che il principale mercato di riferimento continua ad essere quello originario, e non anche il mercato nel quale si è trasferita la produzione. Dal lato opposto, invece, con il termine “internazionalizzazione” si intendono quei processi che si prefiggono la conquista di crescenti quote di mercato nei paesi nei quali si è scelto di investire. Quindi, a differenza della delocalizzazione, con i processi di internazionalizzazione, le imprese aprono nuove attività produttive nei mercati emergenti che presentano maggiori potenzialità di sviluppo economico e commerciale, con l’obiettivo, non di abbattere i costi di produzione, bensì di presidiare da vicino i nuovi mercati e di conquistarvi progressivamente rilevanti quote di mercato. Inoltre, il processo di internazionalizzazione si contraddistingue dalla delocalizzazione, in quanto caratterizzato da precise strategie di entrata nei mercati esteri.

Nel panorama della finanza agevolata esistono più forme di aiuto che possono offrire un sostegno a tali processi, in particolare si ritiene utile segnalare:

 

  1. Contributo a fondo perduto per processi di internazionalizzazione della Regione Toscana

A questo bando possono accedere Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI), in forma singola o associata in RTI, Reti di imprese con personalità giuridica (Rete-Soggetto), Reti di imprese senza personalità giuridica (Rete-Contratto), Consorzi e Società Consortili.

Le attività ammissibili sono le seguenti:

  • Partecipazione a fiere e saloni internazionali
  • Promozione mediante utilizzo di uffici o sale espositive all’estero
  • Servizi promozionali
  • Supporto specialistico all’internazionalizzazione
  • Supporto all’innovazione commerciale per la fattibilità di presidio su nuovi mercati

Gli aiuti per la realizzazione dei progetti di investimento sono concessi nella forma di contributo in conto capitale.

  1. Piano Made in Italy

Il Piano Made in Italy, contenuto nell’articolo 30 dello “Sblocca Italia” (DL 133/2014, convertito dalla legge n. 164/2014), è finalizzato alla promozione del Made in Italy ed all’attrazione di investimenti nel nostro Paese, che ammonta a 130 milioni di euro per l’anno 2015, 50 milioni per il 2016 e a 40 per il 2017.

Con un emendamento viene istituita un’agevolazione, sotto forma di credito di imposta, a favore delle micro, piccole e medie imprese che assumono, per un periodo non superiore a 36 mesi, anche non consecutivi, figure professionali di comprovata e documentata esperienza lavorativa nel campo del commercio internazionale, al fine di rafforzare la gestione di processi e programmi di internazionalizzazione ed incrementare il fatturato dell’impresa sui mercati al di fuori del territorio nazionale.

Il credito d’imposta sarà riconosciuto per un ammontare pari al 35% delle spese sostenute.

Le risorse stanziate per tale misura, a valere sullo stanziamento previsto per il Piano Made in Italy, ammontano a 30 milioni di euro.

 

  1. FONDO START UP NELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE

 

A questo fondo, gestito da SIMEST, possono accedere PMI in forma singola o associata, le quali per poter accedere dovranno dar vita ad una nuova società cui sarà affidata la realizzazione del progetto.

La PMI che realizzerà il progetto di internazionalizzazione deve essere costituita da non prima di 18 mesi dalla presentazione della domanda di partecipazione al Fondo.

Il Fondo consente una partecipazione temporanea, di minoranza e a condizioni di mercato, al capitale sociale di nuove società italiane (o società costituite in paesi UE).

 

  1. STUDI DI PREFATTIBILITÀ E FATTIBILITÀ, ASSISTENZA TECNICA PER INVESTIMENTI IN PAESI EXTRA UE

 

A questa agevolazione possono accedere imprese di ogni dimensione, loro consorzi o associazioni, con sede legale in Italia. Hanno priorità le piccole e medie imprese.

Il beneficio concesso è un finanziamento a tasso agevolato per la realizzazione di studi di prefattibilità e fattibilità e programmi di assistenza tecnica collegati ad investimenti italiani all’estero.

Le spese finanziabili possono riguardare:

  • personale interno (per il tempo effettivamente dedicato all’attività da agevolarsi);
  • consulenze specialistiche (non possono superare quelle di cui al punto precedente);
  • spese per viaggi e soggiorni.

Almeno il 50% delle spese devono essere sostenute in modo documentato nel paese di destinazione dell’iniziativa.

Il preventivo di spesa ammissibile non può essere superiore a:

  • € 100.000,00 per studi collegati ad investimenti commerciali;
  • € 200.000,00 per studi collegati ad investimenti produttivi;
  • € 300.000,00 per assistenza tecnica.

Lo Studio MM è a disposizione per la presentazione delle domande di contributo.

Ismea, bando per reti di imprese condotte da giovani

ISMEA – Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare ha pubblicato un nuovo bando per i giovani imprenditori agricoli che intendano aggregarsi tramite lo strumento del contratto di rete, con l’obiettivo di supportare i processi di riorganizzazione della filiera agricola, migliorare la specializzazione e la qualificazione del comparto ed accrescere la capacità competitiva ed innovativa dell’imprenditorialità agricola nazionale.

Soggetti beneficiari

Il bando prevede la selezione di n. 3 reti di imprese non ancora costituite alal data di scadenza del bando e da costituire, sotto forma di contratto di rete, entro sei mesi dall’aggiudicazione del bando.

Le reti di imprese devono avere almeno cinque componenti e la maggioranza deve essere rappresentata da giovani imprenditori. Tali imprese possono essere costituite sia sotto la forma della ditta individuale sia della scoietà agricola con legale rappresentate unico.
Inoltre, per presentare domanda di ammissione al beneficio ogni aderente alla rete deve possedere i seguenti requisiti:
• essere una PMI in base alla normativa comunitaria e nazionale
• essere iscritta al registro delle imprese ed essere attiva
• essere in regola con i versamenti previdenziali, con la normativa relativa alla sicurezza e salute sui posti di lavoro, con gli adempimenti previsti dalla contrattazione collettiva
• essere autonome tra di loro
• non aver rimborsato aiuti di stato che lo Stato è stato costretto a recuperare su decisione della Commissione europea
• non trovarsi in difficoltà
• non avere legale rappresentate o soci (compresi i conviventi) implicati in provvedimenti giudiziari.

Tipologia di servizi concessi

ISMEA organizzerà, a favore delle imprese partecipanti alle tre reti vincitrici del bando, azioni formative ed acquisizione di competenze (coaching), mettendo a disposizione per i periodo di un anno un tutor che aafiancherà le reti per supportarne lo start up.

Le domande di ammissione al bando vanno inviate entro il 2 marzo 2015.

Lo Studio MM è a disposizione per la presentazione delle domande.

Start up Initiative: Supporto alle start up da Intesa Sanpaolo

Nell’ottica del sostegno alle start up italiane, Intesa Sanpaolo, attraverso la piattaforma Startup Initiative, lancia tre concorsi per progetti d’impresa nei settori di moda e design, biotecnologie e sanità.

Lo Startup Initiative ha lo scopo di sostenere la potenzialità e il talento degli imprenditori alle prime armi attraverso piani di formazione ed eventi nel quale gli startupper avranno l’opportunità di incontrare potenziali investitori che li supportino nel loro percorso.

Nel dettaglio, i tre bandi pubblicati sono i seguenti:

  • Fashion & Design: progetti di soluzioni tecnologiche da parte di start up del settore della moda e del design (tessile, accessori, gioielli, distribuzione e digital marketing, design industriale e d’interni, arredamento ecc.). Scadenza: 11 gennaio 2015;
  • Red, Green & White Biotechnologies: start up e progetti incentrati sul Red Biotech (scienze della vita, diagnostica, terapie ecc.) e sul Green & White Biotech (biotecnologie per l’ambiente e l’agricoltura, biotecnologie marine ecc.). Scadenza: 15 febbraio 2015;
  • Healthcare & Medical Devices: start up del settore sanitario non legato alle biotecnologie e soluzioni per il trattamento e la prevenzione di malattie (diagnosi, chirurgia, riabilitazione, fitness ecc.). Scadenza: 15 febbraio 2015.

Lo Studio MM è a disposizione per fornire assistenza alla presentazione delle domande.

I call “INCENSe” per progetti di innovazione hi-tech

Il programma europeo di accelerazione INCENSe (Internet Cleantech Enablers Spark) dà il via alla sua prima call per progetti di start up del settore delle Clean Tech.
INCENSe rientra nel progetto della Commissione Europea a sostegno del Future Internet FIWARE ed ha l’obiettivo principale di favorire l’innovazione e l’occupazione hi-tech nel settore europeo dell’energiaattraverso la fornitura di servizi di finanziamento e di accelerazione per sostenere gli imprenditori nella creazione di soluzioni innovative in grado di rendere l’energia più intelligente, affidabile ed efficiente.

Chi può partecipare

Possono partecipare alla call piccole e medie imprese, start up e imprenditori web provenienti da un paese UE o FP7.

Azioni ammissibili

La call selezionerà progetti nelle seguenti aree:

  • efficienza energetica e domotica;
  • energie rinnovabili;
  • soluzioni di previsione rinnovabili;
  • smart grid;
  • stoccaggio di energia;
  • soluzioni avanzate di diagnostica e automazione;
  • e-mobility;
  • sicurezza informatica;
  • digitalizzazione energetica attraverso l’ICT.

Premi

La prima call prevede la selezione di 14 progetti, i quali potranno usufruire di:

  • un finanziamento di € 150.000;
  • servizi di accelerazione personalizzati dalla durata di sei mesi.

Modalità di presentazione

È possibile iscriversi alla call compilando il form presente nel sito ufficiale entro il 15 gennaio 2015.

 

Lo Studio MM è a disposizione per fornire assistenza alla presentazione delle domande.

E’ ripartito il Fondo di garanzia per i giovani professionisti

E’ ripartito il Fondo di garanzia per i giovani professionisti, dal 15 novembre giovani professionisti, praticanti, tirocinanti iscritti ad un Ordine, Collegio professionale, Associazione o Fondazione professionale non organizzata in Ordine o Collegio, con persona giuridica avente sede in Toscana, potranno contare su una garanzia gratuita, rilasciata dalla Regione, per accedere più facilmente ai finanziamenti bancari necessari ad avviare o rilanciare la propria attività.

L’obiettivo dell’azione, che si inquadra fra le misure del progetto Giovanisì è quello di sostenere la nascita di nuove attività professionali, con l’avvio di studi, l’acquisto di attrezzature informatiche,di strumenti e tecnologie innovative, di operazioni finalizzate a rendere più sicuri i locali dove si esercita l’attività professionale.

Possono fare domanda i giovani professionisti di età non superiore a 40 anni, i soggetti, fino ai 30 anni di età, che stanno facendo pratica o tirocinio professionale, con domicilio professionale prevalente in Toscana e che siano iscritti ad albi o elenchi gestiti da Ordini, Collegi o ad associazioni o fondazioni professionali con personalità giuridica.

Sono inoltre beneficiari dell’intervento anche gli stessi Ordini o Collegi professionali o Associazioni, anche di secondo grado, aventi sede in Toscana, che presentino progetti innovativi o vogliano cofinanziare quote di partecipazione a progetti europei.

Il soggetto gestore del fondo è Toscanamuove, raggruppamento di imprese composto da Fidi Toscana, Artgiancredito e Artigiancassa). Sul sito Giovanisì tutte le info

In particolare sono garantiti finanziamenti fino a 4.500 euro per i tirocinanti di età non superiore ai 30 anni, fino a 13.500 per i giovani professionisti di età non superiore ai 40 anni che intendono mettere su uno studio, anche on-line e/o associato. Le garanzie sono concesse, inoltre, per finanziamenti fino a 50.000 e 100.000 euro per progetti innovativi e per il cofinanziamento di quote di progetti europei. La domanda di ammissione alla garanzia si inoltra ad una delle banche aderenti allo specifico protocollo d’intesa. La modulistica e la scheda tecnica informativa sono accessibili dal sito di Toscanamuove.

Lo Studio MM è a disposizione per fornire assistenza alla presentazione delle domande.

Presentato il “Piano Agricoltura 2.0”: strumenti innovativi per la semplificazione burocratica del settore

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha presentato il “Piano Agricoltura 2.0 – Servizi innovativi per semplificare” che introduce misure per la semplificazione e la sburocratizzazione in agricoltura.

Il piano prevede:

* Anagrafe Unica delle Aziende Agricole – Istituzione di un database federato degli Organismi Pagatori (cloud) che integra e rende disponibili tutte le informazioni aggiornate su base territoriale.

* Un solo Fascicolo Aziendale – Viene messo insieme quello che era gestito in modo separato: il piano colturale, il piano assicurativo individuale e il quaderno di campagna. Le imprese faranno una sola dichiarazione che sarà poi condivisa tra amministrazioni. Dovranno dichiarare il 50% di dati in meno rispetto ad oggi. Meno oneri burocratici e informazioni coerenti ed omogenee sulle quali basare tutti gli aiuti all’azienda, con un duplice risultato: semplificazione per l’agricoltore e maggiore efficienza dei controlli a carico dell’Amministrazione.

* Domanda Pac precompilata da marzo 2015 – Disponibile on-line da marzo 2015. Il produttore (autonomamente o assistito dal CAA) potrà dare semplice conferma dei dati pre-inseriti con un click o integrare e completare le informazioni.

* Introduzione Pagamento anticipato a giugno 2015 – Sarà possibile erogare l’anticipo dei pagamentiPac fino al 100% dell’importo dovuto per le aziende che ne faranno richiesta all’atto della domanda, direttamente a giugno,  invece che a dicembre, tramite accesso al credito bancario. Si tratta di una platea potenziale di circa 1 milione di aziende per oltre 4 miliardi di euro di pagamenti Pac.

* Banca dati Unica dei Certificati – Sarà coordinata a livello nazionale la raccolta, la durata e la validità delle certificazioni (antimafia, DURC, ecc.), evitando alle aziende di presentare la stessa documentazione a diverse Amministrazioni ovvero più volte in base alle domande presentate.

* Domanda Unificata – A partire dal 2016 ciascuna azienda potrà presentare, autonomamente o recandosi presso qualsiasi struttura di assistenza (CAA) presente sul territorio nazionale, un’unica domanda di aiuto, che accorpi le richieste Pac, Uma, Psr, Assicurazioni, ecc.