Internazionalizzazione, nuove opportunità per le imprese.
Con il termine “internazionalizzazione” si intendono quei processi attraverso i quali le imprese investono sui mercati esteri, con il preciso obiettivo di conquistarvi progressivamente quote di mercato. Molto spesso il processo di internazionalizzazione viene confuso con ciò che viene definita “delocalizzazione”. Tuttavia, queste 2 strategie presentano indubbie differenze, sia in termini di obiettivi che si intende perseguire che di risorse necessarie per realizzare l’investimento. La delocalizzazione, infatti, comporta il trasferimento delle unità produttive a basso valore aggiunto dal proprio mercato di riferimento verso i mercati emergenti caratterizzati da bassi costi dei fattori della produzione. Il trasferimento in tali mercati, però, ha il solo obiettivo di ridurre sensibilmente i costi della produzione, al fine di offrire gli stessi prodotti a prezzi più competitivi. La peculiarità della delocalizzazione, quindi, risiede nel fatto che il principale mercato di riferimento continua ad essere quello originario, e non anche il mercato nel quale si è trasferita la produzione. Dal lato opposto, invece, con il termine “internazionalizzazione” si intendono quei processi che si prefiggono la conquista di crescenti quote di mercato nei paesi nei quali si è scelto di investire. Quindi, a differenza della delocalizzazione, con i processi di internazionalizzazione, le imprese aprono nuove attività produttive nei mercati emergenti che presentano maggiori potenzialità di sviluppo economico e commerciale, con l’obiettivo, non di abbattere i costi di produzione, bensì di presidiare da vicino i nuovi mercati e di conquistarvi progressivamente rilevanti quote di mercato. Inoltre, il processo di internazionalizzazione si contraddistingue dalla delocalizzazione, in quanto caratterizzato da precise strategie di entrata nei mercati esteri.
Nel panorama della finanza agevolata esistono più forme di aiuto che possono offrire un sostegno a tali processi, in particolare si ritiene utile segnalare:
A questo bando possono accedere Micro, Piccole e Medie Imprese (MPMI), in forma singola o associata in RTI, Reti di imprese con personalità giuridica (Rete-Soggetto), Reti di imprese senza personalità giuridica (Rete-Contratto), Consorzi e Società Consortili.
Le attività ammissibili sono le seguenti:
- Partecipazione a fiere e saloni internazionali
- Promozione mediante utilizzo di uffici o sale espositive all’estero
- Servizi promozionali
- Supporto specialistico all’internazionalizzazione
- Supporto all’innovazione commerciale per la fattibilità di presidio su nuovi mercati
Gli aiuti per la realizzazione dei progetti di investimento sono concessi nella forma di contributo in conto capitale.
Il Piano Made in Italy, contenuto nell’articolo 30 dello “Sblocca Italia” (DL 133/2014, convertito dalla legge n. 164/2014), è finalizzato alla promozione del Made in Italy ed all’attrazione di investimenti nel nostro Paese, che ammonta a 130 milioni di euro per l’anno 2015, 50 milioni per il 2016 e a 40 per il 2017.
Con un emendamento viene istituita un’agevolazione, sotto forma di credito di imposta, a favore delle micro, piccole e medie imprese che assumono, per un periodo non superiore a 36 mesi, anche non consecutivi, figure professionali di comprovata e documentata esperienza lavorativa nel campo del commercio internazionale, al fine di rafforzare la gestione di processi e programmi di internazionalizzazione ed incrementare il fatturato dell’impresa sui mercati al di fuori del territorio nazionale.
Il credito d’imposta sarà riconosciuto per un ammontare pari al 35% delle spese sostenute.
Le risorse stanziate per tale misura, a valere sullo stanziamento previsto per il Piano Made in Italy, ammontano a 30 milioni di euro.
A questo fondo, gestito da SIMEST, possono accedere PMI in forma singola o associata, le quali per poter accedere dovranno dar vita ad una nuova società cui sarà affidata la realizzazione del progetto.
La PMI che realizzerà il progetto di internazionalizzazione deve essere costituita da non prima di 18 mesi dalla presentazione della domanda di partecipazione al Fondo.
Il Fondo consente una partecipazione temporanea, di minoranza e a condizioni di mercato, al capitale sociale di nuove società italiane (o società costituite in paesi UE).
A questa agevolazione possono accedere imprese di ogni dimensione, loro consorzi o associazioni, con sede legale in Italia. Hanno priorità le piccole e medie imprese.
Il beneficio concesso è un finanziamento a tasso agevolato per la realizzazione di studi di prefattibilità e fattibilità e programmi di assistenza tecnica collegati ad investimenti italiani all’estero.
Le spese finanziabili possono riguardare:
- personale interno (per il tempo effettivamente dedicato all’attività da agevolarsi);
- consulenze specialistiche (non possono superare quelle di cui al punto precedente);
- spese per viaggi e soggiorni.
Almeno il 50% delle spese devono essere sostenute in modo documentato nel paese di destinazione dell’iniziativa.
Il preventivo di spesa ammissibile non può essere superiore a:
- € 100.000,00 per studi collegati ad investimenti commerciali;
- € 200.000,00 per studi collegati ad investimenti produttivi;
- € 300.000,00 per assistenza tecnica.
Lo Studio MM è a disposizione per la presentazione delle domande di contributo.