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EASME/EMFF/2016/1.2.1.3. Contributo a fondo perduto fino all’80% per promuovere le aree tecnologiche legate al settore blue economy

Il presente invito a presentare proposte è aperto a tutte le aree tecnologiche legate al settore blue economy. Tuttavia i progetti che contribuiscono all’attuazione delle aree prioritarie dell’UE, quali l’economia circolare, l’Agenda Digitale e l’Energy Union and Climate sono particolarmente incoraggiate.

La roadmap che i progetti svilupperanno si dovrebbe basare sulle strategie macro-regionali, le priorità dei bacini marittimi di investimento, le iniziative di ricerca e innovazione e gli strumenti di finanziamento, con l’obiettivo di:

  • massimizzare le sinergie tra roadmap strategiche esistenti per la ricerca, la tecnologia e l’innovazione a livello di bacino
  • coordinare i finanziamenti per gli investimenti prioritari
  • fare il miglior uso degli strumenti finanziari esistenti a livello UE e a livello regionale e nazionale.

Soggetti beneficiari

L’area geografica coperta dall’azione comprende il Mare del Nord, il Mar Baltico, il Mar Nero, l’Atlantico e il Mediterraneo.

I candidati devono essere persone giuridiche e possono essere enti publici o privati.

I candidati devono essere attivi nel campo della ricerca ed innovazione e/o nella cooperazione regionale e/o nella realizzazione a livello nazionale o regionale di strategie di specializzazione intelligente, innovazione o nell’economia blu e settori affini.

Le proposte devono essere presentate da un consorziodi 3 soggetti giuridici stabiliti in 3 paesi diversi. Il consorzio deve compredere almeno 3 organizzazioni di cluster o organizzazioni di rete.

Tipologia di azioni ammissibili

  • sviluppare una roadmap congiunta includendo un piano di investimenti per una promettente area tecnologica di crescita blu, domanda o catena del valore a livello di bacino. La roadmap dovrebbe individuare le opportunità di business e le priorità di investimento per un periodo di tempo a medio-lungo termine
  • mobilitare partenariati pubblico-privato che si svilupepranno da due a tre progetti dimostrativi e bancabili. Questi progetti dovrebbero trasformare i risultati della ricerca, nuove tecnologie o altre innovazioni in applicazioni commerciali e opportunità di mercato all’interno dell’area mirata di crescita blu.

Entità e forma dell’agevolazione

Il budget a disposizione è di 2.520.000 €.

La sovvenzione copra l’80% delle spese ammissibili per un valore compreso tra i 600.000 e gli 800.000 € .

Scadenza

30.09.2016

Borse Pegaso 2016. Contributo a fondo perduto per corsi di dottorato realizzati in rete fra Università e centri di ricerca.

Con il presente avviso la Regione Toscana intende:

– migliorare la qualità e l’efficacia dell’istruzione terziaria con particolare riferimento al terzo ciclo di formazione universitaria;

– sostenere l’accesso alla stessa e innalzare i livelli di competenze, partecipazione e successo formativo;

– promuovere il rafforzamento delle sinergie fra alta formazione, ricerca e mondo produttivo;

– sostenere la competitività del sistema regionale e l’occupazione, attraverso la valorizzazione delle eccellenze del sistema universitario e della ricerca e loro messa in rete, stimolandone anche i processi interni di riforma ed innovazione, di internazionalizzazione e qualificazione delle risorse;

– contribuire a creare condizioni che possano rafforzare la ricerca e favorire lo sviluppo tecnologico e l’innovazione nell’ambito del sistema socio economico regionale con particolare attenzione a specifici campi settoriali strategici.

Soggetti beneficiari

Le domande di finanziamento dei progetti di dottorato possono essere presentate da:

– Associazioni temporanee di scopo (ATS) costituite o costituende fra: Università pubbliche statali e non statali riconosciute dal MIUR, con sede legale e/o almeno una sede operativa (da intendersi nel presente avviso come sede amministrativa e formativa) in Toscana (nell’avviso denominate da qui in avanti Università); Istituti di istruzione universitaria a ordinamento speciale, Istituzioni di formazione e ricerca avanzata, con sede legale e/o almeno una sede operativa in Toscana (nell’avviso denominati da qui in avanti Istituti universitari); Enti di ricerca pubblici nazionali con sede legale e/o almeno una sede operativa in Toscana.

Tipologia di interventi ammissibili

L’intervento di cui al presente avviso si colloca nell’ambito della programmazione del POR FSE 2014/20 della Regione Toscana e precisamente:

Priorità investimento C2: Migliorare la qualità e l’efficacia dell’istruzione superiore post lauream e l’accesso alla stessa, al fine di aumentare la partecipazione e i tassi di riuscita.

Obiettivo specifico C2.1.: Innalzamento dei livelli di competenze, di partecipazione e di successo formativo nell’istruzione universitaria

Azione C.2.1.3 Azione per il rafforzamento dei percorsi di istruzione universitaria post lauream, volta a promuovere il raccordo fra istruzione terziaria, il sistema produttivo, gli istituti di ricerca in ambiti scientifici coerenti con le linee strategiche del PNR e della smart specialisation regionale.

Attività C.2.1.3-A Corsi post laurea organizzati in rete fra Università ed Enti di ricerca anche in collaborazione e con il cofinanziamento di imprese.

Entità e forma dell’agevolazione

Ai fini dell’attuazione del presente avviso è destinato un importo pari a 4.400.000,00 euro corrispondente a 80 borse triennali.

L’importo massimo riconoscibile dalla Regione per ciascuna borsa “Pegaso” è quantificato comunque in 55.000,00 euro per l’intero triennio. Eventuali importi eccedenti sono a carico del soggetto attuatore.

Scadenza

20 maggio 2016

Toscana: Contributo a fondo perduto fino al 100% per la selezione dei GAL e delle relative Strategie di sviluppo locale LEADER.

Il presente bando è finalizzato all’attivazione della misura 19 “Sostegno allo sviluppo locale leader” del PSR 2014/2020 della regione Toscana.

Soggetti beneficiari

– Gruppi di Azione Locale attivi nella regione Toscana nel corso della programamzione 2007/2013

– nuovi gruppi rappresentativi dei partner provenienti dai vari settori socio-economici locali, sia pubblici che privati

Tipologia di iniziative ammissibili

Le strategie di sviluppo locale dovranno essere finalizzate a precisi ambiti tematici in cui i partner coinvolti dispongano di competenze ed esperienze specifiche.

Le strategie dovranno quindi intorno ad uno o più dei seguenti ambiti tematici che dovranno risultare tra loro per il raggiungimento dei risultati attesi:

– sviluppo della filiera dell’energia rinnovabile

– turismo sostenibile

– cura e tutela del paesaggio, dell’uso del suolo e della biodiversità

– valorizzazione di beni culturali e patrimonio artistico legato al terriotrio

– accesso ai servizi pubblici essenziali

– inclusione sociale di specifici gruppi svantaggiati e /o marginali

– legalità e promozione sociale nelle aree ad alta esclusione sociale

– riqualificazione urbana con la creazione di servizi e spazi inclusivi per la comunità

– reti e comunità intelligenti

– altri temi specifici aggiunti dai GAL se pertinenti e coerenti con le loro strategie

Entità e forma dell’agevolazione

Verrà riconosciuto un contributo a fondo perduto fino al 100% delle spese ammissibili.

Scadenza

29/07/2016

Programma URBACT III. Contributo a fondo perduto fino all’85% per piani d’azione a favore dello sviluppo urbano sostenibile.

Nel quadro del programma URBACT III è stato aperto il bando per la creazione di reti di implementazione.

L’obiettivo di queste reti è migliorare la capacità delle città europee di implementare strategie integrate o piani d’azione per lo sviluppo urbano sostenibile. Partecipando a una Implementation Network le città potranno, infatti, condividere esperienze, problematiche e possibili soluzioni per migliorare le loro strategie o piani d’azione, sviluppando anche nuove idee per affrontare le sfide legate allo sviluppo urbano sostenibile. Il bando punta a selezionare 15 reti di questo tipo.

Soggetti beneficiari

Il bando si rivolge a città dell’UE, della Svizzera e della Norvegia che abbiano già sviluppato un piano d’azione o una strategia integrata per affrontare una specifica sfida di sviluppo urbano e ottenuto finanziamenti per implementare tale strategia o piano d’azione.

Le candidature possono essere presentate da un’autorità pubblica che rappresenti città/comuni, livelli infra-comunali di governo come i distretti cittadini o le circoscrizioni, città metropolitane e agglomerati urbani organizzati.

I partenariati sono il pilastro delle reti di implementazione URBACT. Il partenariato della rete deve essere costituito da minimo 7 e massimo 9 città di almeno 3 Paesi ammissibili (UE, Svizzera, Norvegia). E’ necessario creare equilibrio tra i partner facendo in modo che nel partenariato siano presenti città delle regioni meno sviluppate: almeno 4 città di queste regioni se il partenariato coinvolge 8-9 città, oppure almeno 3 città se il partenariato comprende 7 città.
Una città non può essere partner di più di due reti.

Tipologia di iniziative ammissibili

I temi sui quali è possibile creare reti ricalcano i 10 Obiettivi Tematici della Politica di coesione, ovvero:

– rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione (OT 1)
– migliorare l’accesso, l’utilizzo e la qualità delle ICT (OT 2)
– migliorare la competitività delle PMI (OT 3)
– sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori (OT 4)
– promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi (OT 5)
– proteggere l’ambiente e promuovere l’efficienza delle risorse (OT 6)
– promuovere il trasporto sostenibile ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete (OT 7)
– promuovere l’occupazione e la mobilità dei lavoratori (OT 8)
– promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà (OT 9)
– investire nell’istruzione, nelle competenze e nell’apprendimento permanente, sviluppando infrastrutture di istruzione e formazione (OT 10)

I progetti devono avere una durata massima di 30 mesi, articolati in due fasi: una prima fase (6 mesi) per lo sviluppo della proposta di rete e una seconda fase (24 mesi) per l’implementazione di tutte le attività previste dalla rete.

Il budget complessivo (da fondi FESR) a disposizione di ogni singola rete è compreso tra 600.000 e 750.000 euro a seconda del numero dei partner, con una dotazione supplementare di 127.500 euro per expertise esterna.

Entità e forma dell’agevolazione

Per ciascuna rete selezionata la percentuale di cofinanziamento FESR varia a seconda della localizzazione delle città partner: 85% dei costi per le città provenienti da regioni meno sviluppate e da regioni in transizione, 70% per le città provenienti da regioni più sviluppate. Le città svizzere e norvegesi potranno essere coperte al 50% dei costi da fondi nazionali.

Scadenza

La scadenza per la presentazione delle candidature (per la prima fase) è il 22 giugno 2016ore 15 (ora dell’Europa centrale).

Toscana: Contributo a fondo perduto fino a 150€/ha per sostenere le attività agricole nelle zone montane.

La sottomisura 13.1 vuole sostenere le aziende agricole che operano in zone montane, erogando un’indennità ad ettaro a parziale compensazione degli svantaggi cui sono sottoposte le aziende stesse.

Soggetti beneficiari

I beneficiari devono essere agricoltori in attività con superficie agricola ricadente all’interno delle zone montane e che si impegnano a mantenere l’attività agricola per almeno 12 mesi a partire dalla presentazione della domanda di aiuto.

L’impegno, di durata annuale, consiste nel mantenimento dell’attività agricola sulla superficie ammissibile.

Entità e forma del contributo

Il sostegno prevede il pagamento unico di un’indennità per ettaro di superficie agricola detenuta con valido titolo di possesso, indicata dal richiedente e ricadente all’interno delle zone ammissibili.

L’importo determinato sulla base delle superfici ammissibili alla scadenza della domanda di aiuto rappresenta il tetto massimo liquidabile.

L’indennità massima è pari a 150 euro per ettaro di SAU nelle zone montane; a questa si applica un criterio di degressività in base al numero di ettari ammissibili.

Il premio minimo liquidabile per domanda non può essere inferiore a 250 €.

Il premio sarà ridotto nel modo seguente è relativo al numero di ettari che eccedono i valori soglia indicati (modulazione dell’indennità):

100% fino a 30 ha

80% da 30 a 50 ha

50% da 50 a 100 ha

20% oltre 100 ha

Scadenza

15/05/2016

Contributo a fondo perduto fino a 15.000,00 € promosso dal MIUR per la realizzazione di atelier creativi.

Il Ministero intende, attraverso il presente avviso e a seguito dell’acquisizione delle istanze e delle proposte progettuali, promuovere la realizzazione di atelier creativi e per le competenze chiave da parte delle istituzioni scolastiche ed educative statali del primo ciclo,  favorendo esperienze di progettazione partecipata e di apertura al territorio.

La creazione di atelier creativi e per le competenze chiave per gli istituti comprensivi e le scuole del primo ciclo persegue l’obiettivo per le suddette scuole di “dotarsi di spazi innovativi e modulari dove sviluppare il punto d’incontro tra manualità, artigianato, creatività e tecnologie. In questa visione, le tecnologie hanno un ruolo abilitante ma non esclusivo: come una sorta di “tappeto digitale” in cui, però, la fantasia e il fare si incontrano, coniugando tradizione e futuro, recuperando pratiche ed innovandole. Scenari didattici costruiti attorno a robotica ed elettronica educativa, logica e pensiero computazionale, artefatti manuali e digitali, serious play e storytelling troveranno la loro sede naturale in questi spazi in un’ottica di costruzione di apprendimenti trasversali” .

Soggetti beneficiari

Sono ammesse a concorrere per la realizzazione degli atelier creativi le istituzioni scolastiche ed educative statali del primo ciclo di istruzione.

È inoltre consentita, esclusivamente in rete con istituzioni scolastiche ed educative statali appartenenti al primo ciclo di istruzione,la partecipazione delle istituzioni scolastiche paritarie, nonché delle istituzioni scolastiche ed educative statali secondarie di secondo grado.

È, altresì, ammesso il coinvolgimento, anche in qualità di soggetti cofinanziatori, di enti pubblici e locali, camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, università, associazioni, fondazioni, enti di formazione e imprese private individuatinel rispetto dei principi di parità di trattamento, non discriminazione, libera concorrenza, trasparenza e proporzionalità previsti dalla normativa in materia di contratti pubblici, che possono contribuire allo sviluppo della didattica laboratoriale e alla più ampia apertura della scuola al territorio.

Tipologia di spese ammissibili

Le spese che possono essere considerate ammissibili per la realizzazione del progetto sono relative a:

  • acquisti di beni e attrezzature per l’atelier;
  • spese generali e organizzative: nella misura massima del 2% del finanziamento concesso (es. compensi per il personale scolastico per le loro attività di coordinamento e gestione del progetto, ivi comprese le attività connesse alla stesura del bando di gara/lettera d’invito/richiesta di preventivo, spese per il CIG da versare all’Autorità nazionale anticorruzione (ANAC) per la/le procedure di gara ai fini della fornitura di beni e servizi);
  • spese tecniche e per progettazione: nella misura massima del 2% del finanziamento concesso(es. compensi a esperti per l’elaborazione di schede tecniche e capitolati speciali d’appalto per le forniture di beni e servizi).

Si ricorda che gli arredi sono considerati spese ammissibili solo se funzionali alla realizzazione degli atelier creativi.

Entità e forma dell’agevolazione

Il contributo massimo attribuibile dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per la realizzazione di ciascun  atelier creativo è pari ad € 15.000,00.

Scadenza

27 aprile 2016

Toscana: Contributo a fondo perduto fino al 50% per la promozione dei sistemi di musei ed ecomusei.

Il Piano della Cultura 2012-2015 in coerenza con quanto stabilito dalla L.R. n.21/2010 “Testo unico delle disposizioni in materia di beni e attività culturali” ha individuato, tra i Progetti Regionali, il Progetto regionale “Musei di qualità al servizio dei visitatori e delle comunità locali”.

Soggetti beneficiari

I progetti possono essere presentati da:

1) Soggetti coordinatori di Sistema museale formalmente costituito;

2) Enti titolari di musei con ruolo di coordinatore nell’ambito del progetto candidato sul presente bando (Delle attività di coordinamento e concertazione svolte dai coordinatori per l’elaborazione progettuale dovrà essere allegata una idonea documentazione, ad es: documenti di adesione al progetto; convenzioni, verbali, ecc.);

3) Enti gestori di Ecomusei.

Tipologia di interventi ammissibili

Potranno essere presentati progetti annuali per il 2016. Tutti i progetti dovranno prevedere le attività secondo un cronoprogramma che dovrà essere concluso entro il 31 dicembre 2016.

I progetti devono essere finalizzati alla realizzazione di servizi integrati e attività di sistema coordinate a livello territoriale, destinati esclusivamente:

  • alla realizzazione di interventi finalizzati al raggiungimento dei requisiti necessari per poter richiedere il riconoscimento della qualifica di Museo o Ecomuseo di rilevanza regionale, nei musei che ancora non abbiano raggiunto tali requisiti;
  • al mantenimento degli standard qualitativi ed allo sviluppo dei requisiti, nei musei che abbiano già conseguito e mantenuto la qualifica di Museo o Ecomuseo di rilevanza regionale. Tra tali attività si ricordano, a titolo di esempio: Attività coordinate destinate ad interventi statutari e di regolamento, allo scambio di buone pratiche tra musei riconosciuti e non riconosciuti del Sistema, all’eliminazione di barriere cognitive (non sono ammessi interventi strutturali di investimento), all’attivazione ed implementazione di sussidi informativi e didattici adeguati, ad attività di Sistema educative e divulgative per scuole e diversi fruitori, a ricerca, conservazione e catalogazione dei patrimoni, ad analisi e rilevazione della fruizione anche in forme innovative e sperimentali intese alla rilevazione dell’impatto sociale dei musei.

Ciascun Sistema potrà presentare un solo progetto a valere sul presente bando; si ricorda inoltre che ciascun museo/ecomuseo potrà essere presente in un solo progetto a valere sul presente bando e non in più progetti, pena l’esclusione del soggetto dal bando.

Entità e forma dell’agevolazione

La soglia minima del contributo regionale complessivo è di Euro 20.000,00. La soglia massima del contributo regionale complessivo è di Euro 100.000.

L’importo massimo finanziabile è quello del 50% del costo totale del progetto.

Scadenza

30 aprile 2016

Toscana: Contributo a fondo perduto fino all’80% per la promozione dei sistemi di musei ed ecomusei con qualifica di museo o ecomuseo di rilevanza regionale.

Il Piano della Cultura 2012-2015 in coerenza con quanto stabilito dalla L.R. n.21/2010 “Testo unico delle disposizioni in materia di beni e attività culturali” ha individuato, tra i Progetti Regionali, il Progetto regionale “Musei di qualità al servizio dei visitatori e delle comunità locali”.

Soggetti beneficiari

I progetti possono essere presentati da: musei ed ecomusei toscani che alla data di pubblicazione del presente bando abbiano già conseguito e mantenuto la qualifica di Museo o Ecomuseo di rilevanza regionale.

Tipologia di interventi ammissibili

Potranno essere presentati progetti per l’annualità 2016. Tutti i progetti dovranno prevedere le attività secondo un cronoprogramma che dovrà essere concluso entro il 31/12/2016.

In particolare sono ammessi a contributo i seguenti interventi:

– realizzazione di sussidi informativi e didattici, quali percorsi guidati, apparati informativi in lingue straniere, audioguide;

– organizzazione di attività educativa, didattica e divulgativa rivolta alla scuola, al pubblico dei giovani under 35 e a tipologie differenziate di fruitori, anche mediante la predisposizione di appositi itinerari e di visite guidate;

– attività di studio e ricerca sul patrimonio conservato, finalizzate al supporto di attività educative, a strumenti cognitivi, informativi, didattici e di conoscenza, rivolti alle diverse tipologie di pubblico;

– predisposizione ed attuazione di una attività di rilevazione e di analisi della fruizione con indicazione specifica degli strumenti adottati per lo svolgimento di tale attività;

– allestimento di specifici percorsi storico-geografici e culturali riferiti alle tematiche ed al territorio di riferimento del museo o dell’ecomuseo; -attività di supporto alle famiglie con figli nei periodi di chiusura delle scuole, per una migliore conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa, erogata attraverso modalità di Campus qualificato orientato ad esperienze significative come il gioco, l’interazione, l’apprendimento esperienziale;

– attività e strumenti rivolti alla pluralità e alla diversità degli utenti, con particolare attenzione alle persone con disabilità fisica, motoria e cognitiva;

– protocolli o servizi di accoglienza, orientamento e informazione per il pubblico, con particolare attenzione alle persone con disabilità;

– sperimentazione di nuove modalità di mediazione culturale nelle sue diverse accezioni, integrando linguaggi diversi in modo innovativo e maggiormente coinvolgente il pubblico;

– utilizzo di strumentazione digitale destinata alla fruibilità e comprensibilità del patrimonio culturale;

– realizzazione e implementazione, nei contenuti e nella forma, di apparati didascalici e apparati informativi, compresi quelli digitali, multimediali, 3D, web ecc., come nelle diverse lingue di nuovi pubblici (con particolare riferimento agli stranieri immigrati) e del turismo internazionale (a titolo di esempio: cinese, russo, spagnolo, portoghese, arabo, giapponese, rumeno, Wolof senegalese ecc.);

– attività e strumenti per la condivisione delle buone pratiche tra personale addetto e pubblico (protocolli, mappe, etc.).

Ciascun Museo/Ecomuseo riconosciuto di rilevanza regionale potrà presentare un solo progetto a valere sul presente bando; se in partenariato con altri musei/ecomusei, potrà comparire comunque in un solo progetto.

Entità e forma dell’agevolazione

La soglia minima del valore progettuale complessivo è di Euro 10.000,00; la soglia massima del valore progettuale complessivo è di Euro 30.000,00.

L’importo massimo finanziabile è quello dell’80% del costo totale del progetto.

Scadenza

30 aprile 2016

Toscana: Contributo a fondo perduto fino al 50% per la promozione di biblioteche ed archivi regionali.

Il Piano della Cultura 2012-2015 ha individuato gli obiettivi specifici in coerenza con quanto stabilito dalla Legge regionale del 25 febbraio 2010, n. 21, “Testo unico delle disposizioni in materia di beni e attività culturali”. In particolare il Progetto regionale “Biblioteche e archivi nella società dell’informazione e della conoscenza” concorre al raggiungimento dei seguenti obiettivi specifici:

  • 1.2.Garantire servizi bibliotecari di qualità per le diverse fasce di pubblico, su tutto il territorio regionale, tenendo conto delle nuove forme di lettura e di comunicazione;
  • 1.3.Potenziare l’offerta di documenti – sia su supporto cartaceo che digitale – e di servizi delle biblioteche pubbliche;
  • 1.4.Sviluppare la catalogazione e la conoscenza del patrimonio documentario toscano, a fini di tutela, valorizzazione e pubblica fruizione.

Soggetti beneficiari

I soggetti beneficiari che possono presentare domanda di finanziamento per il presente bando sono gli Istituti di coordinamento delle 12 Reti documentarie toscane.

Tipologia di iniziative ammissibili

  • LdA 3: “La Toscana che legge”- promozione della biblioteca, del libro e della lettura Questa linea d’azione prevede il sostegno della Regione Toscana alle Reti documentarie per la realizzazione di azioni coordinate di promozione dei servizi e delle collezioni delle biblioteche e degli archivi, di didattica ed educazione al patrimonio storico, valorizzazione delle riviste toscane di cultura
  • LdA 4: Potenziamento dei servizi e delle infrastrutture per il funzionamento della rete documentaria regionale
  • LdA 5: Realizzazione e sostegno a programmi di digitalizzazione del patrimonio documentario e di produzione di nuovi contenuti digitali
  • LdA 8: Realizzazione di un piano di aggiornamento professionale rivolto agli operatori delle biblioteche, degli archivi e delle istituzioni

Entità e forma dell’agevolazione

I costi totali dei progetti di Rete presentati dovranno corrispondere ai seguenti parametri:

– la soglia minima del progetto deve essere pari a 150.000,00 euro e quella massima pari a 500.000,00 euro;

– il finanziamento erogato dalla Regione Toscana è stabilito nella misura massima del 50% del costo totale del progetto, sia di parte corrente sia di parte investimento, tenendo conto che le risorse regionali disponibili per il 2016 sono pari a 983.500,00 euro, per la parte corrente, e 620.000,00 euro per la parte investimento.

Scadenza

30 aprile 2016

CCIAA Pisa: Contributo a fondo perduto fino al 10% per sostenere gli investimenti e l’avvio di nuove imprese.

Al fine di incentivare la realizzazione di investimenti in impianti produttivi, attrezzature, arredi, macchinari, software di nuova fabbricazione e l’avvio di nuove attività imprenditoriali nella provincia di Pisa, la Camera di Commercio eroga un contributo a fondo perduto con le modalità ed i criteri di seguito indicati a favore delle imprese, comunque costituite nelle forme previste dalla vigente legislazione. I contributi, nei limiti delle risorse previste dal bilancio camerale per il 2016, saranno assegnati sulla base della presentazione di una domanda da parte dei soggetti beneficiari

Soggetti beneficiari

Possono beneficiare dell’intervento camerale tutte le imprese che, al momento della presentazione della domanda di contributo, risultino:

a. iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Pisa ed aventi la sede o unità locale oggetto dell’investimento nella provincia di Pisa;

b. attive ed in regola con la denuncia di inizio attività al Rea della Camera di Commercio di Pisa; per le nuove imprese questi requisiti saranno verificati al momento della liquidazione del contributo.

c. in regola con il pagamento del diritto annuale.

d. non soggette ad amministrazione controllata, ad amministrazione straordinaria senza continuazione dell’esercizio, a concordato preventivo, a fallimento o liquidazione e operanti in qualsiasi settore economico ad eccezione di quelli espressamente esclusi.

Tipologia di iniziative e di spese ammissibili

Le iniziative agevolabili sono relative a programmi di investimento che presentano le seguenti caratteristiche:

– Programmi coerenti con l’attività svolta dall’impresa;

– Programmi da realizzarsi mediante acquisto diretto da parte dell’impresa o acquisizione in leasing di beni ammissibili. In caso di leasing dovrà essere prodotto in fase di rendicontazione il contratto di leasing e copia conforme della fattura di acquisto da parte della società di leasing. Non è ammesso il lease back;

– Programmi avviati successivamente al 01.01.2016. Per avvio dell’investimento si intende la data di fatturazione del bene (nel caso di acconti vale la data del primo acconto) o di consegna del bene se antecedente;

– Programmi pari almeno a 5.000 euro. Non saranno ritenute ammissibili richieste che presentino investimenti ammissibili inferiori al minimo indicato di 5.000 euro;

– Programmi che prevedano l’acquisto o l’acquisizione di beni di nuova fabbricazione. In caso di ritiro dell’usato il valore del ritiro sarà decurtato dalla spesa ammissibile a contributo.

Le spese ammissibili sono:

a. macchinari e attrezzature;

b. impianti produttivi;

c. impianti di condizionamento o aspirazione e impianti di allarme e sicurezza. Non sono ammessi i costi connessi ad opere murarie o impianti generali (elettrico, idraulico, riscaldamento). Per quanto riguarda gli impianti elettrici è ammesso esclusivamente l’acquisto di corpi illuminanti (lampade, plafoniere, neon) in quanto assimilabili alle attrezzature. Gli impianti funzionali all’arredamento (esempio collegamento impianti per cucine, banchi bar ecc) sono ammissibili.

d. macchine operatrici

e. hardware e software. Sono ammessi anche i costi per la progettazione e la realizzazione di siti internet. Non sono ammessi i costi di mantenimento annuo, hosting, web marketing, ecc.

f. arredi, esclusivamente per imprese che esercitino in via prevalente attività nel settore del commercio e pubblici esercizi o attività di servizi alla persona o servizi alle imprese;

g. mezzi di trasporto strettamente strumentali all’esercizio dell’attività escluse le autovetture e gli autoveicoli per trasportopromiscuo. Esclusivamente per le attività nelle quali il mezzo di trasporto sia lo strumento principale con il quale si svolge l’attività sono ammesse anche le autovetture e gli autoveicoli per il trasporto promiscuo (es. taxisti, trasporto disabili, commercio ambulante, agenti e rappresentanti di commercio ecc.).

Non sono ammesse le tasse e gli altri costi per la messa su strada. Sono ammessi i costi di installazione, montaggio e allacciamento. Non sono ammissibili i costi di trasporto, di ritiro dell’usato, tasse, imposte ed altri oneri, formazione per l’uso, estensioni di garanzia. In caso di software è ammesso il costo per la migrazione al nuovo sistema informatico in quanto assimilabile al costo di installazione. Non sono ammessi i costi relativi ad opere murarie. Il costo per l’acquisto di eventuali porte e finestre sarà considerato ammissibile. Non sono ammissibili i rilevamenti di attività già esistenti e l’acquisto di beni usati

Entità e forma del contributo

Il presente contributo è concesso in regime de minimis.

Le agevolazioni previste dal presente bando non sono cumulabili con altre concesse sugli stessi costi ammissibili dallo Stato e da altri Enti Pubblici.

L’intervento della Camera di Commercio consiste in un contributo a fondo perduto nella misura pari al 10% delle spese.

Il contributo concesso a valere sul presente bando non potrà, in ogni caso, superare l’importo di € 6.500,00 per ogni singola impresa.

Scadenza

Le domande possono essere presentate a partire dal 4 aprile 2016 e fino al 4 maggio 2016, salvo chiusura anticipata del Bando per esaurimento risorse di cui sarà data comunicazione a mezzo pubblicazione sul sito internet della Camera di Commercio www.pi.camcom.it.